Cyber crime, un danno mondiale da 600 miliardi di dollari

Il cyber crime, oltre ai rischi intrinsechi che porta con sé – dal furto di identità al blocco del proprio computer, dal rischio di trovarsi clonate le carte di credito alla perdita dei propri dati bancari – rappresenta un vero e proprio “buco nero” nell’economia mondiale. Un danno gravissimo che pesa sui bilanci di stati e aziende per diverse centinaia di miliardi di dollari.

I crimini sul web valgono lo 0,8% del Pil globale

Il cyber crime costa all’economia mondiale quasi 600 miliardi di dollari, pari allo 0,8% del Pil globale. Lo dice un rapporto realizzato da McAfee e dal Center for Strategic and International Studies (CSIS), un dato in aumento rispetto allo studio precedente che nel 2014 ha stimato le perdite globali in circa 445 miliardi di dollari.

Truffatori tecnologici sempre più esperti

Secondo la ricerca la crescita è avvenuta nell’arco di tre anni grazie all’abilità dei criminali informatici di adottare “rapidamente le nuove tecnologie e alla relativa facilità di entrare nelle fila della criminalità informatica” ma anche per “la crescente sofisticazione finanziaria dei criminali informatici di alto livello”.

Il furto più praticato? Quello di proprietà intellettuale (tecnologia militare compresa)

I ricercatori hanno rilevato come il furto di proprietà intellettuale rappresenti almeno “il 25% del costo della criminalità informatica e minacci la sicurezza nazionale quando si tratta di tecnologia militare”. Il ransomware, cioè quei virus particolarmente aggressivi che prendono in ostaggio il PC e per liberarlo bisogna pagare un riscatto agli hacker, rappresentano lo strumento di criminalità informatica in più rapida crescita. Un altro aspetto da non sottovalutare è poi l’avvento delle valute digitali, come i Bitcoin, che consentono transazioni di denaro in anonimato. Lo stesso vale per lo sviluppo di  software come Tor, che consentono di navigare senza essere tracciati: grazie alla tecnologia, quindi, i criminali sono ben protetti dalla possibilità di essere identificati.

Il digitale ha trasformato anche il crimine

Insomma, più tecnologia equivale anche a più rischi per chi la utilizza dalla parte dei “Buoni” e più opportunità per chi se ne serve dalla parte dei “Cattivi”. E mettersi al riparo dagli attacchi, anche se si seguono tutte le norme in merito, non è sempre facile né sicuro al 100%.

“Il digitale ha trasformato quasi tutti gli aspetti della nostra vita, compresi il rischio e il crimine, che digitalizzandosi è diventato più efficiente, meno rischiosa, più redditizio e facile da compiere come non mai”, commenta Steve Grobman, Chief Technology Officer di McAfee.