Effetto Covid sull’università, circa 9.500 iscrizioni in meno

L’effetto della pandemia si fa sentire anche sulle iscrizioni all’università. L’anno accademico 2020/21 rischia infatti un crollo degli iscritti, di cui due terzi al Sud. Secondo le stime della Svimez la diminuzione degli immatricolati su scala nazionale ammonta a circa 9.500 studenti, di cui circa 6.300 nel Mezzogiorno e 3.200 nel Centro Nord. Al 2020 si stimano approssimativamente 292.000 maturi al Centro Nord e circa 197.000 al Mezzogiorno. Valutando l’impatto della crisi economica sul tasso di passaggio scuola/università, la Svimez prevede quindi una riduzione del tasso di proseguimento di 3,6 punti nel Mezzogiorno e di 1,5 nel Centro-Nord.

Il lento declino nei tassi di proseguimento scuola-università

I dati sul tasso di passaggio scuola-università dal 1991 al 2020 (2019 e 2020 stimati), mostrano come “a fronte del ritardo che ha caratterizzato gli anni ’90, nei primi anni 2000 il Mezzogiorno è riuscito a eguagliare e a superare nel 2003 il tasso di proseguimento del Centro-Nord, forse grazie alla riforma che in quegli anni introdusse il 3+2 nel sistema universitario italiano – sostiene la Svimez -. Da allora, è iniziato un lento declino nei tassi di proseguimento, esasperato dalla crisi 2008-2009 che ha portato il Mezzogiorno a registrare i tassi di proseguimento scuola-università più bassi dell’intera area euro”.

In 5 anni 20mila iscritti in meno nel Mezzogiorno

La crisi economica del 2008-2009, che si è trascinata fino al 2013, aveva provocato un crollo delle iscrizioni alle Università, soprattutto nel Mezzogiorno. Tra il 2008 e il 2013 il tasso di passaggio scuola-Università nel Mezzogiorno è crollato di 8,3 punti percentuali, quattro volte la diminuzione del Centro-Nord (1,6%). In un quinquennio gli iscritti si sono ridotti di oltre 20mila unità nelle regioni del Mezzogiorno. Anche nel Centro-Nord, la crisi aveva determinato un calo del tasso di proseguimento degli studi (-2 punti circa), ma per effetto della crescita dei diplomati non si è determinato una flessione del numero complessivo degli iscritti, riporta Adnkronos.

Il parziale recupero del Centro Nord

La ripresa delle iscrizioni e del tasso di passaggio nel periodo di debole ripresa (2013-19) ha consentito solo un parziale recupero per il Mezzogiorno, ancora lontano dai valori del 2008, a differenza del Centro-Nord che è tornato sui valori precrisi. Secondo il dato più recente (2019) il Mezzogiorno ha ancora 12.000 immatricolati in meno, e un tasso di passaggio di oltre 5 punti percentuali più basso. Mentre il Centro-Nord ha registrato per l’intero periodo un aumento di 30.000 immatricolati circa, e un aumento di oltre un punto percentuale del suo tasso di passaggio.