Gli italiani e la salute del futuro, più presidiata e digitale

La pandemia ha avuto un impatto notevole sulla percezione del valore della salute da parte degli italiani. Se prima dell’emergenza sanitaria il 66% dichiarava che la salute fosse la cosa più importante nel corso del 2020 questo dato è cresciuto costantemente. E se a settembre a mettere la salute al primo posto era il 72% degli italiani a novembre la percentuale è salita al 78%. Inoltre, a essere cresciuta è anche l’attenzione alla salute in generale, con l’81% degli italiani d’accordo nell’affermare che la prevenzione sia la cura migliore. È quanto emerge dall’indagine Next Generation Health: le priorità degli Italiani per la sanità del futuro, realizzata da Doxa Pharma per Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson.

Si a prescrizioni e visite digitali

A fronte di una più complicata accessibilità ai servizi sanitari, la quasi totalità degli italiani (92%) ha sperimentato la ricezione delle prescrizioni mediche per via telematica. Allo stesso tempo, più di 6 cittadini su 10 esprimono elevata propensione circa il ricorso in futuro a modi diversi di relazionarsi con i clinici, consapevoli che la visita a distanza comporti diversi vantaggi, tra cui il minor tempo perso in attesa della visita (61%), minori rischi legati alla necessità di uscire di casa (57%) e minori costi per spostamenti e trasporti (54%). Allo stesso modo, il 90% degli italiani ritiene in generale che il canale digitale sia diventato imprescindibile, soprattutto per la diagnostica e per facilitare la relazione medico-paziente, con il 76% favorevole a visite mediche da remoto anche per il futuro, pur in assenza di situazioni complesse come quella che stiamo vivendo

Il Ssn e l’offerta sanitaria

L’emergenza Covid-19 ha però messo in luce anche le criticità del Ssn, facendo emergere la necessità di ripensare l’organizzazione dell’offerta sanitaria nel nostro Paese. I bisogni e le aspettative degli italiani sono un punto di partenza irrinunciabile nel tentativo di disegnare le possibili direttrici di una Sanità più moderna, sostenibile e vicina ai cittadini. Innanzitutto, la certezza da cui ripartire è conferma del valore del modello universalistico del Ssn italiano, molto apprezzato da oltre l’86% dei cittadini. Dalla ricerca emerge poi che l’area che richiederebbe un intervento immediato è la prenotazione e la gestione delle visite, che proprio durante i mesi del lockdown hanno subito un netto rallentamento.

Come migliorare la sanità?

Gli italiani hanno espresso chiaramente gli ambiti su cui intervenire per ridisegnare la sanità del futuro, con il 92% che si dichiara favorevole a presidi territoriali multi-specialistici, in modo da evitare di dover sempre ricorrere all’ospedale, e con il 72% che apprezzerebbe la domiciliazione delle terapie. Rimane comunque forte il ruolo di presidio territoriale delle farmacie, e il conseguente ruolo di consulente svolto dal farmacista. Per quanto riguarda la richiesta di maggiore uniformità dell’offerta sanitaria l’86% degli intervistati ritiene che debba essere uguale per tutti, a prescindere dalla regione di appartenenza.