In Lombardia cresce il volume d’affari delle costruzioni

Nel secondo trimestre 2021 le imprese lombarde delle costruzioni e dell’edilizia registrano una forte crescita del volume d’affari. Un trend positivo confermato dalla variazione rispetto al trimestre precedente: l’incremento sul primo trimestre dell’anno sfiora il 5%, registrando il quarto valore positivo consecutivo. Secondo l’indagine trimestrale di Unioncamere Lombardia, su base annua il balzo è del +37,4%, frutto della ripresa a pieno regime dopo la riduzione delle attività che aveva caratterizzato l’analogo periodo del 2020 in piena emergenza sanitaria. Si conferma quindi la velocità di marcia sostenuta già registrata nei primi tre mesi dell’anno, e con questi risultati l’indice di Unioncamere Lombardia del volume d’affari torna a superare quota 100, ovvero sia al di sopra sia dei livelli pre-crisi sia della situazione relativa agli anni precedenti: era dal 2010 che non si raggiungevano valori simili.

Migliora il clima di fiducia

Gli imprenditori sembrano scommettere sul proseguimento della tendenza positiva, mostrando un ulteriore miglioramento del clima di fiducia. Il saldo tra aspettative di crescita e di diminuzione per il prossimo trimestre risulta ampiamente positivo (+27) e rappresenta il valore massimo della serie storica.
“Le costruzioni rivestono un ruolo fondamentale nell’economia lombarda e il loro rilancio può fare da importante volàno anche per molti altri settori – dichiara il Presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio -. I fattori che hanno permesso questa ripresa dell’edilizia sono numerosi: dalla maggiore importanza attribuita agli spazi domestici dopo la pandemia, alle condizioni favorevoli di accesso al credito, agli incentivi fiscali e alla ripartenza degli investimenti pubblici”.

Diminuisce il grado di indebitamento

L’indagine di Unioncamere Lombardia ha approfondito anche il tema della situazione finanziaria delle imprese di costruzioni e del mercato del credito, registrando una diminuzione del grado di indebitamento e un miglioramento dei giudizi relativi alle condizioni di accesso al finanziamento bancario. Tra i motivi per ricorrere al credito spiccano le necessità di liquidità e cassa, anche in via precauzionale (79%), mentre emerge anche la rinnovata volontà delle imprese di tornare a investire: la percentuale che indica questa motivazione sale al 42%, superando così i valori del 2019.

I fattori che rischiano di compromettere la crescita del settore

Inoltre, vengono rilevati con meno frequenza i fattori negativi che un anno fa, a seguito dell’emergenza, penalizzavano la situazione finanziaria delle imprese, come ritardi di pagamento, difficoltà a sostenere le spese correnti e nel rimborso dei finanziamenti. Le questioni legate all’approvvigionamento e al rincaro dei materiali sembrano però rappresentare in questo momento un fattore cruciale che rischia di compromettere la crescita del settore, rallentando l’attività ed erodendo i margini delle imprese. Lo dimostra il dato sui costi di magazzino che registra una crescita di ben venti punti, dal 9% al 29%.