Nuovi apparecchi nei cieli europei: decollano i “satelloni”

Anche se il nome appare decisamente buffo, quasi ispirato ai personaggi dei cartoni animati, i “satelloni” stanno per diventare il nostro futuro spaziale. Questi strani oggetti sono infatti la scommessa dell’Agenzia spaziale europea, l’Esa, per osservare la Terra dall’atmosfera.

Satelloni pronti al decollo

Ma cosa sono questi nuovi satelloni? Si tratta di una sorta di satelliti di ultima generazione, per certi versi simili ai droni, che guarderanno e osserveranno il Pianeta Terra dall’alto. Decisamente in alto: la loro quota sarà superiore a quella degli aerei di linea, e voleranno sicuri nell’atmosfera. Sono loro la prossima scommessa dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che punta su queste nuove piattaforme volanti per le attività di monitoraggio e sorveglianza del territorio, ma anche per potenziare le telecomunicazioni e i servizi di navigazione satellitare.

Una tecnologia attesa da oltre 20 anni

“Abbiamo valutato questa idea per almeno 20 anni e ora sta finalmente diventando realtà”, ha spiegato all’Ansa l’esperto di osservazione della Terra, Thorsten Fehr. “Questo è reso possibile dalla maturazione di tecnologie chiave, come l’avionica miniaturizzata, le celle solari ad alta efficienza, le batterie ultra leggere, i sensori per l’osservazione terrestre miniaturizzati e i collegamenti a banda larga che possono offrire servizi a prezzi competitivi”.

Tutte le capacità dei droni-satelliti

A dire la verità, il nome ufficiale dei satelloni è Haps (High Altitude Pseudo-Satellites). Si tratta di apparecchi molto sofisticati capaci di operare e fluttuare a circa 20 chilometri d’altezza, dove la velocità dei venti è abbastanza bassa da consentire lo stazionamento in una determinata posizione per diverse settimane o addirittura mesi. Da queste altezze, i satelliti-droni saranno in grado di monitorare una porzione di Terra che arriva fino a 500 chilometri di distanza. Le applicazioni, una volta che la tecnologia sarà a pieno regime, sono davvero numerose: “per quanto riguarda l’osservazione della Terra, potrebbero offrire una copertura prolungata ad alta definizione per regioni prioritarie, mentre per la navigazione e le telecomunicazioni potrebbero restringere i punti ciechi e combinare la banda larga con un ritardo di segnale trascurabile” spiega uno dei direttori dell’Esa, Antonio Ciccolella.

Pronti, partenza, decollo

Insomma, la tecnologia c’è e il know how di diverse casa aeronautiche anche. Infatti sono già numerose le aziende europee del settore che stanno presentando le loro piattaforme: Airbus è impegnata nella realizzazione della versione extralarge di Zephyr, il velivolo a energia solare che ha ottenuto il record di 14 giorni di volo senza rifornimenti, mentre Thales Alenia Space ha annunciato per il 20121 il lancio di Stratobus, velivolo ultrasofisticato e ultraleggero.