La diversità in azienda? A sorpresa, è ancora una questione di genere

Anche nel 2019, la diversità sul posto di lavoro è connessa al genere. Per dirla piatta, al fatto di essere uomini o donne. Sembra impossibile, eppure è proprio così: a dirlo è InfoJobs, piattaforma specializzata nella ricerca di lavoro online, che ha presentato una ricerca condotta su aziende e candidati sul tema lavoro e diversity. In particolare, la società – che conta 5,4 milioni di utenti registrati e oltre 5.000 aziende attive nel 2018 ed è quindi un osservatorio privilegiato e attendibile – ha chiesto ai candidati cosa fosse per loro la diversity in azienda e come venga vissuta, mentre alle aziende e agli Hr ha chiesto non solo che politiche vengano messe in atto, ma anche se e come la diversity venga considerata in fase di recruiting.

Pari opportunità? La strada è ancora lunga

Alla domanda “cosa è la diversity”, ben il 71% degli intervistati ha dichiarato che la diversità è una questione di genere. A grandissima distanza seguono altre motivazioni come la nazionalità (23%), l’orientamento sessuale (6%), il colore della pelle (4%) e il credo religioso (3%). “Nonostante una popolazione lavorativa al 42,1% femminile e un campione di oltre 1.300 rispondenti di età compresa tra i 26 e i 55 anni ed equamente diviso tra uomini e donne, per i candidati il tema più sentito è quello delle pari opportunità. La strada da fare è ancora lunga, per questo è importante per noi come osservatorio dare il nostro contributo per stimolare il dibattito e la riflessione su un tema chiave come questo” ha commentato Filippo Saini, head of job di InfoJobs.

Come ti senti al lavoro?

Alla domanda se ci si è mai sentiti “diversi” sul posto di lavoro, il 52% dei rispondenti ha detto sì, sebbene si sia trattato di episodi isolati nel 34% dei casi. Non è un dato percentualmente alto anche quel 16% che afferma di di non sentirsi diverso perché l’ambiente in cui lavora è inclusivo e valorizza la diversità. A molti è poi capitato di assistere a episodi discriminatori: il 33,5%, mentre un altro 60% dice di non avervi mai assistito.

Il sentiment sulla diversità in azienda

La diversità viene vissuta bene nel 30% dei casi, o perché ci sono politiche specifiche di inclusione (18%), oppure perché, anche in assenza di politiche specifiche, l’azienda valorizza la diversità (12%). Male per il 23%, perché ci sono politiche che vengono ignorate (12%) oppure per discriminazione vera e propria (11%). Spopola però il sentimento di indifferenza:  per il 47% non ci si presta attenzione, nel bene e nel male. L’88% dei candidati dichiara di sapere cosa sia il diversity management, ma per il 52% significa trattare tutti allo stesso modo, mentre solo per il 36% significa valorizzare le differenze. Sono ancora relativamente poche le figure che seguono la diversity management: il 20% delle aziende ha una persona che se ne occupa, però il 13% sta lavorando per crearla, mentre il 24,5% dichiara di non averlo in piano ma che ce ne sarebbe bisogno.