Social media, ci sono anche gli effetti negativi: per la precisione, 46

Ormai tutti utilizziamo almeno un social network, per non parlare delle fasce più giovani della popolazione che si muovono fra app e siti con la massima disinvoltura. Oggi gran parte delle relazioni sociali, professionali, ma anche il nostro desiderio di informarci o di intrattenimento passa proprio attraverso queste applicazioni. Ma è tutto oro quel che luccica? No, almeno a quanto afferma un team di ricercatori dell’University of Technology di Sydney, che ha analizzato i potenziali effetti negativi dell’esposizione ai social. Trovandone addirittura 46. Tra questi ci sarebbero ansia, depressione, molestie, incitamento al suicidio, cyberstalking, delinquenza, gelosia, sovraccarico di informazioni e mancanza di sicurezza, rivelano gli scienziati australiani in uno studio ad hoc. Nel complesso, i problemi connessi ai social media vanno da disagi di salute fisica e mentale a impatti negativi sul lavoro e sul rendimento scolastico, oltre ai rischi legati alla sicurezza e alla privacy.

Sei i macro temi che “scottano”

I ricercatori hanno raggruppato tutti i possibili effetti collaterali negativi derivanti dall’utilizzo dei social in sei macro aree, identificate per temi. C’è ad esempio il “prezzo dell’interazione sociale”, che comprende sia danni psicologici, come depressione, ansia o gelosia, sia altri costi come tempo, energia e denaro sprecati. Nel gruppo dei “Contenuti fastidiosi” rientrano una vasta gamma di azioni o informazioni che infastidiscono, turbano o irritano, come contenuti inquietanti, violenti, a sfondo sessuale. Alla sfera dei “Problemi di privacy” fanno parte  tutte le minacce alla privacy personale relative all’archiviazione, al riutilizzo o alla condivisione di informazioni personali con terze parti, mentre nel tema “Minacce alla sicurezza” ricadono i danni derivanti da frode o inganno come il phishing. Infine, ci sono il macro argomento del  “Cyberbullismo”, che include qualsiasi abuso o molestia da parte di gruppi o individui come ad esempio messaggi offensivi, stalking o diffamazione, mentre è più inedito il tema del “Basso rendimento”, che si  riferisce all’impatto negativo che l’eccesso di social potrebbe avere sul lavoro o sulla resa scolastica.

Serve più consapevolezza

Dato che sono poco meno di 4 miliardi le persone che in tutto il mondo sono quotidianamente connesse ai social, serve un’attenzione particolare verso queste problematiche. Secondo il team di ricercatori, una maggiore consapevolezza dei potenziali pericoli può spingere gli utenti a una migliore moderazione e aiutare tutte le figure coinvolte, dagli informatici ai progettisti fino agli educatori e ai politici, a sviluppare strategie atte a ridurre al minimo i possibili danni da esposizione a social.