Temporary Cfo, boom di richieste per la ripartenza delle aziende

Tra la fine del lockdown e l’inizio della Fase 2 il temporary management si è trasformato in uno strumento per ridisegnare, o accelerare, il business. In particolare, nei settori aziendali di Finance e Tax & Legal, di Supply Chain e Business Process Rengineering, Strategia commerciale e Marketing, Digitalizzazione e Hr. L’emergenza Covid19 ha posto infatti le imprese di fronte alla necessità di trovare nuove strategie e soluzioni per pianificare la ripresa e tornare rapidamente alla normalità. E Randstad Professionals, la divisione specializzata in ricerca e selezione di middle, senior e top management di Randstad, dall’1 marzo al 30 maggio ha riscontrato l’80% in più di richieste relative ai profili di temporary manager e di fractional manager rispetto al trimestre precedente.

Richiesti i profili coinvolti in progetti di change management

Da un’indagine di Randstad Professionals, che ha coinvolto 260 professionisti per analizzare i profili, i settori e le tipologie aziendali maggiormente interessate dal fenomeno, emergono in particolare le richieste di Temporary Cfo. Si tratta di profili coinvolti in progetti di change management, tipicamente legati all’ingresso di fondi di investimento nel capitale sociale dell’azienda, di operazioni di Due Diligence o Ipo, di fusioni e acquisizioni, di progetti di Business Process Rengineering o piani di ricambio generazionale del management, riporta Adnkronos.

Una strategia vincente per accelerare il business

“L’emergenza Covid19 ha richiesto alla maggioranza delle imprese di riorganizzare strategia e processi per garantire competitività o per guadagnare posizioni rispetto alla concorrenza nei casi di piena attività – spiega Maria Pia Sgualdino, Head of Randstad Professionals – o le ha costrette a ridisegnare il core business quando non è stato possibile ripartire nel breve-medio termine. In questo contesto – continua Sgualdino – inserire un temporary manager offre una strategia vincente per accelerare il business, rivedere i processi, aggredire nuovi mercati o semplicemente implementare strumenti necessari alla sopravvivenza o al rilancio dell’azienda”.

Più in dettaglio, oltre il 50% dei Temporary Cfo intervistati ha maturato la sua ultima esperienza professionale in aziende con meno di cento dipendenti e il 25% in grandi imprese con oltre mille dipendenti.

I settori di appartenenza sono soprattutto quelli dei servizi e dell’industria

I settori di appartenenza dei Temporary Cfo sono soprattutto quelli dei servizi (27,7%) e dell’industria (26,2%), seguiti da automotive (8,2%), food & beverage (7,4%), fashion e retail (7%). Il background accademico del Temporary Cfo rivela una netta prevalenza di professionisti con una laurea in economia e commercio/finanza (80%), mentre il 7,5% si è laureato in altre facoltà e il 10,2% dei candidati si presenta sul mercato con un diploma di scuola media superiore. La grande maggioranza del campione ha un’esperienza di oltre 20 anni nel ruolo di Cfo. Per quanto riguarda la permanenza nel ruolo, il 30% vanta missioni di durata inferiore ai dodici mesi. Si rileva inoltre oltre il 20% di professionisti attualmente inoccupati.