Cos’è il nomadismo digitale?

Fino a poco tempo fa la possibilità di essere nomade digitale veniva associata a uno stile di vita avventuroso e poco tempo dedicato al lavoro. Un’immagine stereotipata che vedeva nel cosiddetto Nomadismo Digitale una realtà per pochi, per lo più Millennials desiderosi di fuggire dal quotidiano preferendo il divertimento. Ma è davvero così? Alberto Mattei, fondatore del progetto e della community Nomadi Digitali, chiarisce il fenomeno e gli stereotipi diffusi intorno a questo nuovo stile di vita e di lavoro. Inoltre, se il 2020 può essere considerato l’anno del lavoro da remoto, questa tendenza è destinata a crescere nei prossimi anni, portando un cambiamento culturale e tecnologico che permetterà alle persone di scegliere nuove e inedite postazioni di lavoro.
Un vero e proprio “modus vivendi”
Per dirla con le parole di Mattei, si tratta di “un movimento globale di professionisti, desiderosi di vivere nuove esperienze, di scoprire nuove destinazioni e di conoscere nuovi territori ricchi di cultura e tradizioni, ma al tempo stesso di lavorare e fare impresa in luoghi dove si può vivere meglio, dove i ritmi sono rallentati e dove c’è un rapporto più intimo con la natura”. Tutto ciò a vantaggio di competenze, creatività e soft skills. Con la pandemia questo fenomeno ha subìto un’accelerazione radicale ed è stato facile dimostrare come il lavoro da remoto sia una possibilità concreta per tutti. Internet e le tecnologie digitali diventano quindi uno strumento per permettere a chiunque di seguire le proprie aspirazioni ed esigenze personali senza sacrificare la crescita lavorativa.
I 5 falsi miti più comuni sul Nomadismo Digitale
Il nomadismo digitale non è una soluzione per trasformare la fatica del lavoro in spasso e avventura, bensì un modo per lavorare da remoto senza vincoli di spazio, scegliendo il luogo migliore da cui lavorare. E non si tratta di una scelta per giovani: la maggior parte dei professionisti nomadi digitali sono adulti, non vivono costantemente in giro per il mondo, non sono solo single e non sono necessariamente freelance. Inoltre, non occorre essere geek e possedere strumenti hi-tech di alto livello. Nelle competenze digitali rientra un universo infinito di abilità tecnologiche. Sicuramente chi sceglie di lavorare da remoto e vivere da nomade digitale deve possedere abilità nell’utilizzo delle tecnologie, tuttavia è più importante scegliere strumenti affidabili, con autonomie long lasting, per evitare spiacevoli inconvenienti e compromettere il proprio lavoro e produttività.
Uno stile di vita che permette di essere liberi di vivere e lavorare ovunque
Sono tantissimi i modi di essere, lavorare e vivere da Nomade Digitale. Ognuno può e deve scegliere quello più adatto alle proprie esigenze: il Nomadismo Digitale è un modo totalmente nuovo di intendere la propria vita e il proprio lavoro.
Come ogni scelta nella vita, anche quella di vivere e lavorare da Nomade Digitale richiede rinunce e compromessi. Gli ostacoli possono essere maggiori o minori in base alla condizione di partenza, ma non esiste un profilo univoco. Questo neologismo non descrive una specifica categoria professionale, un target ben definito di persone e nemmeno un loro preciso modus operandi. Essere Nomade Digitale, riporta Ansa, significa scegliere uno stile di vita che permette di essere liberi di vivere e lavorare ovunque, senza essere incasellato in modelli precostituiti.